Ok. È più da un mese che sono qui e sono successe così tante cose che non so neanche da dove partire.
Prima
di tutto il mio computer non è ancora stato riparato: e questa è il
primo motivo per cui non scrivo mai su questo blog. Scrivere post con il
telefono mi annoia e mi fa passare la voglia ma il risultato è solo
questo: ora ho così tante cose da dire, così tante cose da raccontare e
mi dispiace di non poterli fare come se fossero accadute il giorno
prima.
Ma detto ciò, basta perdere tempo! Qui inizia il mio lungo racconto... (che probabilmente scriverò in più round)
Sara Orlando || 16 years old || from Italy, Milano || Exchange Student in Michigan a.s 2016/2017 || STS Foundation || Grazie a tutti quelli che visiteranno quest Blog, Buona lettura!
lunedì 10 ottobre 2016
PREP COURSE A NEW YORK
Quattro giorni bellissimi e, allo stesso tempo, quattro giorni difficilissimi.
All'arrivo al gate ho subito trovato quelle persone con cui avrei passato questa bellissima esperienza e la mia prima sensazione è stata: ora non sono sola ( almeno per ora). Tutti qui vestiamo gli stessi panni ( in senso figurato e letterale ovviamente perché tutti indossavamo la maglietta rigorosamente gialla di STS), tutti ci trovavamo nella stessa situazione: spaventati a morte e emozionati da morire! Dove saremmo capitati? Cosa avremmo fatto? Come ci saremo sentiti?
All'arrivo al gate ho subito trovato quelle persone con cui avrei passato questa bellissima esperienza e la mia prima sensazione è stata: ora non sono sola ( almeno per ora). Tutti qui vestiamo gli stessi panni ( in senso figurato e letterale ovviamente perché tutti indossavamo la maglietta rigorosamente gialla di STS), tutti ci trovavamo nella stessa situazione: spaventati a morte e emozionati da morire! Dove saremmo capitati? Cosa avremmo fatto? Come ci saremo sentiti?
IL GIORNI È GIUNTO
Il giorno è giunto.
Inutile dire che la notte non ho dormirmito per nulla: come avrei potuto?!
Il giorno prima della mia partenza è stato orribile. Oltre alla paura di aver dimenticato qualcosa o di aver caricato troppo il mio bagaglio (il che si sarebbe rivelato poi il problema minore) bisogna aggiungere gli infiniti addii a parenti, vicini di casa, amici che puntualmente finivano con lacrime e pianti da parte di mia mamma e di mia nonna. Potrebbero darmi un Oscar per la mia forza di volontà: sono riuscita a trattenere tutte le lacrime, almeno fino alla sera....
Poi inizi a essere consapevole che ci sono un sacco di cose che farai per "l'ultima volta": ultimo bagno nella tua doccia, ultima volta che mangi un piatto di pasta decente con tua mamma è tuo papà, ultima volta che mangi il gelato ( è bello vedere come tutto si riduca ogni volta al: cosa mangiare...), ultima volta che accarezzi il tuo cane. E in mezzo a questo susseguirsi di ultime volte inizia a salirti la malinconia e la paura. Inizi a chiederti: sono sicura? Perché sto facendo questo? Sono pronta? Posso farcela? Credo di non aver realizzato quello che stavo facendo fino al giorno prima della mia partenza, e sapete una cosa? Ero spaventata a morte... Così la sera sono uscita con i miei amici a mangiare una pizza e a bere qualcosa (per l'ultima volta) perché non volevo stare a casa a pensare, a vedere mia mamma giù di morale e a guardare qualche stupido programma in TV con mio papà in attesa di andare a letto e svegliarmi la mattina all'alba per partire....
Così, anche se probabilmente i miei genitori avrebbero preferito che stessi con loro, sono uscita con i miei amici che sono riusciti a farmi sentire meglio (almeno fino al momento dei saluti, dove non sono riuscita a trattenere le lacrime). Sono tornata a casa alle 2 e mi sono "alzata" alle 4 con il cuore che batteva a mille.
Era il 26 agosto. Il tanto atteso 26 agosto.
Sono andata in aereoporto con i miei genitori, ho imbarcato la valigia (che, udite udite, pesava solo 22,7kg!) e mi sono diretta verso i controlli di sicurezza.
Scrivere questo post mi mette tristezza e mi fa riaffiorare le lacrime che ho versato quel giorno. Non sono riuscita a trattenermi e abbracciando i miei genitori mi sono messa a piangere come una bambina... Speravo di non piangere ma non ce l'ho fatta...
Poi passato il controllo di sicurezza con un fazzoletto in mano guardo il telefono e leggo un messaggio di mia mamma:
"Sara io non piango più, quindi non piangere neanche tu! Vai e vivi il tuo sogno❤️❤️"
E cosi BOOOM.... La vera avventura è iniziata!
Inutile dire che la notte non ho dormirmito per nulla: come avrei potuto?!
Il giorno prima della mia partenza è stato orribile. Oltre alla paura di aver dimenticato qualcosa o di aver caricato troppo il mio bagaglio (il che si sarebbe rivelato poi il problema minore) bisogna aggiungere gli infiniti addii a parenti, vicini di casa, amici che puntualmente finivano con lacrime e pianti da parte di mia mamma e di mia nonna. Potrebbero darmi un Oscar per la mia forza di volontà: sono riuscita a trattenere tutte le lacrime, almeno fino alla sera....
Poi inizi a essere consapevole che ci sono un sacco di cose che farai per "l'ultima volta": ultimo bagno nella tua doccia, ultima volta che mangi un piatto di pasta decente con tua mamma è tuo papà, ultima volta che mangi il gelato ( è bello vedere come tutto si riduca ogni volta al: cosa mangiare...), ultima volta che accarezzi il tuo cane. E in mezzo a questo susseguirsi di ultime volte inizia a salirti la malinconia e la paura. Inizi a chiederti: sono sicura? Perché sto facendo questo? Sono pronta? Posso farcela? Credo di non aver realizzato quello che stavo facendo fino al giorno prima della mia partenza, e sapete una cosa? Ero spaventata a morte... Così la sera sono uscita con i miei amici a mangiare una pizza e a bere qualcosa (per l'ultima volta) perché non volevo stare a casa a pensare, a vedere mia mamma giù di morale e a guardare qualche stupido programma in TV con mio papà in attesa di andare a letto e svegliarmi la mattina all'alba per partire....
Così, anche se probabilmente i miei genitori avrebbero preferito che stessi con loro, sono uscita con i miei amici che sono riusciti a farmi sentire meglio (almeno fino al momento dei saluti, dove non sono riuscita a trattenere le lacrime). Sono tornata a casa alle 2 e mi sono "alzata" alle 4 con il cuore che batteva a mille.
Era il 26 agosto. Il tanto atteso 26 agosto.
Sono andata in aereoporto con i miei genitori, ho imbarcato la valigia (che, udite udite, pesava solo 22,7kg!) e mi sono diretta verso i controlli di sicurezza.
Scrivere questo post mi mette tristezza e mi fa riaffiorare le lacrime che ho versato quel giorno. Non sono riuscita a trattenermi e abbracciando i miei genitori mi sono messa a piangere come una bambina... Speravo di non piangere ma non ce l'ho fatta...
Poi passato il controllo di sicurezza con un fazzoletto in mano guardo il telefono e leggo un messaggio di mia mamma:
"Sara io non piango più, quindi non piangere neanche tu! Vai e vivi il tuo sogno❤️❤️"
E cosi BOOOM.... La vera avventura è iniziata!
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