giovedì 18 agosto 2016

DOVE TUTTO E' INIZIATO

Partiamo dal principio.

Sfido chiunque a dire che non ha mai desiderato vivere in un film. Magari un film americano. Avete presente no?  Uno di quei fil in cui pagheresti per diventare la protagonista, anche se fosse un film horror. Gli armadietti, gli autobus gialli, il gruppo delle cheerleader, il ragazzo più bello della scuola (che immancabilmente gioca a football), il teatro e la scuola di High School Musical che, ammettiamolo, è l'ideale per eccellenza della scuola americana.
Ora, se voi veniste a conoscenza che il vostro sogno più grande è realizzabile, che potete vivere per un intero anno come un ragazzo americano, cosa fareste? Beh, io sarei partita anche il giorno stesso!
Così a febbraio 2015 (si, moooolto in anticipo) ho iniziato a informarmi sulle varie associazioni con cui era possibile fare una cosa del genere. Ora vi starete chiedendo... Perchè così presto? Bene, la risposta è più semplice di quel che credete. Se siete figli unici come me - ma anche se avete 23 fratelli e 32 sorelle- saprete benissimo che convincere i genitori a lasciare per un'anno intero, alla dolce e tenera età di 16 anni, il covo materno per andare chissà dove con chissà chi a fare chissà cosa non è così semplice.
Così la mia "opera di convincimento" è dovuta iniziare un bel po di tempo prima. Sapevo che non sarebbe stato facile convincere mia mamma ma poi, all'alba di ottobre 2015, ho iniziato a costringerla (esatto, costringerla, contro tutta la sua volontà) a partecipare agli incontri formativi di alcune delle associazioni che avevo sentito nominare da altri Exchange Student. E a novembre è arrivata l'approvazione (anche se detta così è un parolone) dei miei genitori: così mi sono iscritta per trascorrere un anno scolastico in America con STS, un'associazione che ha una sede a Milano e che riconoscete sicuramente per il colore-marchio: GIALLO. (Se siete all'estero, in qualche grande città, e vi capita di vedere un gruppo di ragazzi con la maglietta e lo zainetto giallo, siete sicuri che stanno viaggiando con STS, senza alcun dubbio!).
Prima di essere ammessa ufficialmente al programma ho dovuto sorpassare alcuni Steps: primo tra tutti il tanto temuto colloqui di selezione e il test ELTIS che certifica il tuo grado di conoscenza della lingua del paese in cui andare. Con il senno di poi posso assicurare che rispetto alla sfida affrontata con mia mamma, soprattutto, per convincerla a farmi partire -e a finanziarmi!- questo tanto temuto colloquio di selezione è paragonabile al mettersi le scarpe la mattina. Ovvero nulla di che.
Ora, nonostante siano passati molti mesi dalla mia iscrizione, mia mamma continua a domandarmi la motivazione della mia scelta. E devo dire che la domanda "ma perchè hai fatto questa scelta?" (che di solito precede la domanda: "ma vai con qualche altro tuo compagno di classe?") è quasi scontata quando comunichi a chiunque che tra un po' sparirai dalla faccia della terra per andare un anno in America (neanche fossi la Cristoforetti).

to be continued....

Nessun commento:

Posta un commento