Detesto questo momento. Quando devi salutare tutti perchè non vedrai più nessuno di loro per dieci mesi: parenti, amici, conoscenti, amici di famiglia, il tuo parrucchiere, il dentista, i professori.... Non importa a chi devo dire "Ciao, ci vediamo l'anno prossimo!", sono comunque sicura di due cose: la prima è che probabilmente farò in tempo a vedere quella persona altre mille volte, e a salutarla ogni singola volta come fosse l'ultima prima di partire, e la seconda è che, in ogni caso, sarò triste.
Perchè non puoi fare a meno di chiederti se quando tornerai il vostro rapporto sarà uguale, se lui o lei sarà uguale o si comporterà diversamente con te; non puoi fare a meno di comandarti se ti mancherà, e quanto ti mancherà. Ogni singola cosa che qui, in Italia, sembrava un'abitudine e qualcosa di poco importante, la sarà qualcosa di cui sentirai la mancanza: così le chiaccherate mattutine con gli amici del pullman, oppure con la bidella a scuola saranno insostituibili. Tu sai per certo che in qualunque posto tu andrai certe cose non puoi che trovarle a casa tua. Allora inizi a sperare che ovunque tu andrai troverai qualcosa, non di simile, ma di paragonabile e sostituibile a quelle abitudini che però, senza che neanche te ne accorgessi, ti facevano sentire felice e ti miglioravano la giornata.
E in quest'ottica ogni saluto diventa un po' straziante; persino quello delle persone con cui non avevi legami particolari, o addirittura con cui litigavi più spesso.
Sara Orlando || 16 years old || from Italy, Milano || Exchange Student in Michigan a.s 2016/2017 || STS Foundation || Grazie a tutti quelli che visiteranno quest Blog, Buona lettura!
mercoledì 24 agosto 2016
martedì 23 agosto 2016
LA PRIMA LETTERA DAL MICHIGAN with love
Infatti, abbiamo trovato questa lettera, indirizzata ai miei genitori italiani, arrivata direttamente dall'Upper Michigan. Io sono senza parole (in compenso mia mamma ha finito le lacrime). Inizio già ad amarli hahahaha e sono sicura che mi troverò benissimo con loro!
Vi riporto il testo della lettera:
Rodolfo+Antonella,
the day is coming soon. Sara will be leaving you both; I want you to know she is oming to a loving home. We are very excited to have her. We will offer her the best experience we can. Yuo are welcome to visit anytime. I can't image how it must feel to let her go, but you are amazing parents to offer her this experience. Our prayers are with you!Look forward to finally meeting Sara. God Bless!
RIEPILOGO VOLI
Quando ricevi finalmente il riepilogo dei voli e ti rendi conto di tre cose:
- Mancano solo tre giorni alla tua partenza
- Sarai distrutto quando arriverai dalla tua famiglia ospitante perchè devi passare prima cinque giorni a New York dopo non so quante ore di volo e perchè pure nel volo interno devi fare scalo a Detroit
- Capisci che non sei per nulla emozionata al fatto di andare a New York, e questa mini-vacanza scala quasi in ultimo posto sulla lista delle cose a cui stai pensando
ULTIMO GIORNO DI SCUOLA ITALIANA CON SORPRESA
lunedì 22 agosto 2016
COLLOQUIO DI SELEZIONE E APPLICATION
MY AMERICAN HOST FAMILY
Dopo tanta, tantissima (troppa) attesa, finalmente anche per me è arrivato il fatidico momento che ogni Exchange Student ricorderà: quello in cui alla domanda "ma DOVE vai a fare l'anno in America?" smetti di rispondere con un insulso e, diciamocela tutta, deludente "Boh, non lo so ancora....."
Infatti, finalmente, anche io ho ricevuto la mia Host Family!
Infatti, finalmente, anche io ho ricevuto la mia Host Family!
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Uno dei conigli nella spiaggia di Escanaba |
sabato 20 agosto 2016
CORNELL, UPPER MICHIGAN

Il 26 agosto partirò per New York. Ma non sarà quella (purtroppo) la mia destinazione definitiva! Dopo aver passato quattro giorni nella "Grande Mela" arriverò in una piccola cittadina dell'Upper Michigan, sul lago Michigan, chiamata ESCANABA.
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Escanaba, vista dall'alto |
Qui a Escanaba frequenterò l' High School, insieme alla mia Host-Sister Veronica. E' una cittadina sul lago Michigan, nella contea di Delta.Non ho ancora capito cosa c'è precisamente in questa città... Ho solo capito che non è grandissima, ci sono circa 12.000. Neanche la scuola deve essere enorme, circa 800-1000 alunni.
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Mascotte della scuola |

Io però non abiterò proprio a Escanaba, ma bensì a CORNELL, che dista circa 15 miglia (ovvero 24 Km). Cornell è un piccolissimo paesino abitato da meno di mille anime "nell'entroterra" rispetto alla costa del lago. Si trova immerso ai boschi, credo sia composto da tre vie al massimo (hahah) ed è attraversato da un fiume(ciattolo?).
Si, avete ragione... Non ho capito un bel niente delle grandezze \ distanze \ quanto sono sperduti \quante persone ci sono. Ma non ho trovato molto su Internet e per di più non riesco ad accedere al sito della scuola, quindi non ho potuto spiare nulla!
Non vedo l'ora di scoprire quanto freddo faccia (spero non troppo) e di vedere tutto con i miei occhi. Per ora mi sembra tutto bellissimo anche se non è la metropoli o la cittadina del sud nella quale mi ero sempre immaginata se pensavo al mio anno all'estero. Ma in fondo è questo il bello.... no?
giovedì 18 agosto 2016
PRO E CONTRO
Per chiunque fosse interessato a vivere un'esperienza simile,
per chiunque fosse deciso a farlo ma ha bisogno di un po' di motivazione,
per chiunque abbia bisogno di argomenti a suo favore da sostenere con insegnanti e genitori,
per chiunque voglia essere pronto a ribattere a chi dice "cosa parti a fare"?
per chiunque sia semplicemente curioso di scoprire il perchè....
bene, questo post è qui per voi !
per chiunque fosse deciso a farlo ma ha bisogno di un po' di motivazione,
per chiunque abbia bisogno di argomenti a suo favore da sostenere con insegnanti e genitori,
per chiunque voglia essere pronto a ribattere a chi dice "cosa parti a fare"?
per chiunque sia semplicemente curioso di scoprire il perchè....
bene, questo post è qui per voi !
DOVE TUTTO E' INIZIATO
Partiamo dal principio.
Sfido chiunque a dire che non ha mai desiderato vivere in un film. Magari un film americano. Avete presente no? Uno di quei fil in cui pagheresti per diventare la protagonista, anche se fosse un film horror. Gli armadietti, gli autobus gialli, il gruppo delle cheerleader, il ragazzo più bello della scuola (che immancabilmente gioca a football), il teatro e la scuola di High School Musical che, ammettiamolo, è l'ideale per eccellenza della scuola americana.
Ora, se voi veniste a conoscenza che il vostro sogno più grande è realizzabile, che potete vivere per un intero anno come un ragazzo americano, cosa fareste? Beh, io sarei partita anche il giorno stesso!
Così a febbraio 2015 (si, moooolto in anticipo) ho iniziato a informarmi sulle varie associazioni con cui era possibile fare una cosa del genere. Ora vi starete chiedendo... Perchè così presto? Bene, la risposta è più semplice di quel che credete. Se siete figli unici come me - ma anche se avete 23 fratelli e 32 sorelle- saprete benissimo che convincere i genitori a lasciare per un'anno intero, alla dolce e tenera età di 16 anni, il covo materno per andare chissà dove con chissà chi a fare chissà cosa non è così semplice.
Così la mia "opera di convincimento" è dovuta iniziare un bel po di tempo prima. Sapevo che non sarebbe stato facile convincere mia mamma ma poi, all'alba di ottobre 2015, ho iniziato a costringerla (esatto, costringerla, contro tutta la sua volontà) a partecipare agli incontri formativi di alcune delle associazioni che avevo sentito nominare da altri Exchange Student. E a novembre è arrivata l'approvazione (anche se detta così è un parolone) dei miei genitori: così mi sono iscritta per trascorrere un anno scolastico in America con STS, un'associazione che ha una sede a Milano e che riconoscete sicuramente per il colore-marchio: GIALLO. (Se siete all'estero, in qualche grande città, e vi capita di vedere un gruppo di ragazzi con la maglietta e lo zainetto giallo, siete sicuri che stanno viaggiando con STS, senza alcun dubbio!).
Prima di essere ammessa ufficialmente al programma ho dovuto sorpassare alcuni Steps: primo tra tutti il tanto temuto colloqui di selezione e il test ELTIS che certifica il tuo grado di conoscenza della lingua del paese in cui andare. Con il senno di poi posso assicurare che rispetto alla sfida affrontata con mia mamma, soprattutto, per convincerla a farmi partire -e a finanziarmi!- questo tanto temuto colloquio di selezione è paragonabile al mettersi le scarpe la mattina. Ovvero nulla di che.
Ora, nonostante siano passati molti mesi dalla mia iscrizione, mia mamma continua a domandarmi la motivazione della mia scelta. E devo dire che la domanda "ma perchè hai fatto questa scelta?" (che di solito precede la domanda: "ma vai con qualche altro tuo compagno di classe?") è quasi scontata quando comunichi a chiunque che tra un po' sparirai dalla faccia della terra per andare un anno in America (neanche fossi la Cristoforetti).
to be continued....
Sfido chiunque a dire che non ha mai desiderato vivere in un film. Magari un film americano. Avete presente no? Uno di quei fil in cui pagheresti per diventare la protagonista, anche se fosse un film horror. Gli armadietti, gli autobus gialli, il gruppo delle cheerleader, il ragazzo più bello della scuola (che immancabilmente gioca a football), il teatro e la scuola di High School Musical che, ammettiamolo, è l'ideale per eccellenza della scuola americana.
Ora, se voi veniste a conoscenza che il vostro sogno più grande è realizzabile, che potete vivere per un intero anno come un ragazzo americano, cosa fareste? Beh, io sarei partita anche il giorno stesso!
Così a febbraio 2015 (si, moooolto in anticipo) ho iniziato a informarmi sulle varie associazioni con cui era possibile fare una cosa del genere. Ora vi starete chiedendo... Perchè così presto? Bene, la risposta è più semplice di quel che credete. Se siete figli unici come me - ma anche se avete 23 fratelli e 32 sorelle- saprete benissimo che convincere i genitori a lasciare per un'anno intero, alla dolce e tenera età di 16 anni, il covo materno per andare chissà dove con chissà chi a fare chissà cosa non è così semplice.
Così la mia "opera di convincimento" è dovuta iniziare un bel po di tempo prima. Sapevo che non sarebbe stato facile convincere mia mamma ma poi, all'alba di ottobre 2015, ho iniziato a costringerla (esatto, costringerla, contro tutta la sua volontà) a partecipare agli incontri formativi di alcune delle associazioni che avevo sentito nominare da altri Exchange Student. E a novembre è arrivata l'approvazione (anche se detta così è un parolone) dei miei genitori: così mi sono iscritta per trascorrere un anno scolastico in America con STS, un'associazione che ha una sede a Milano e che riconoscete sicuramente per il colore-marchio: GIALLO. (Se siete all'estero, in qualche grande città, e vi capita di vedere un gruppo di ragazzi con la maglietta e lo zainetto giallo, siete sicuri che stanno viaggiando con STS, senza alcun dubbio!).
Prima di essere ammessa ufficialmente al programma ho dovuto sorpassare alcuni Steps: primo tra tutti il tanto temuto colloqui di selezione e il test ELTIS che certifica il tuo grado di conoscenza della lingua del paese in cui andare. Con il senno di poi posso assicurare che rispetto alla sfida affrontata con mia mamma, soprattutto, per convincerla a farmi partire -e a finanziarmi!- questo tanto temuto colloquio di selezione è paragonabile al mettersi le scarpe la mattina. Ovvero nulla di che.
Ora, nonostante siano passati molti mesi dalla mia iscrizione, mia mamma continua a domandarmi la motivazione della mia scelta. E devo dire che la domanda "ma perchè hai fatto questa scelta?" (che di solito precede la domanda: "ma vai con qualche altro tuo compagno di classe?") è quasi scontata quando comunichi a chiunque che tra un po' sparirai dalla faccia della terra per andare un anno in America (neanche fossi la Cristoforetti).
to be continued....
mercoledì 17 agosto 2016
LETTERA DI PRESENTAZIONE ALLA HOST FAMILY
Ho deciso di postare la mia lettera che ho inviato insieme alla mia Application alla futura famiglia ospitante.
NB: questo post deve essere unicamente si ispirazione per chiunque si trovi nella mia stessa situazione: presentare se stessi non è facile (soprattutto se ti soffermi a pensare che chi ti sceglierà per passare il prossimo anno insieme nella loro casa lo farà in basa a come tu ti presenti in questa lettera principalmente). Sono molto gelosa di quello che ho scritto quindi ci tengo a ribadire che questo post rappresenta unicamente un'ispirazione, non azzardatevi a copiarla!
e lo dico soprattutto per voi... Nessuno vorrebbe scegliere uno studente che non è neanche capace di presentarsi da solo!
PRESENTAZIONI
Buongiorno a tutti,
sono Sara, ho 16 anni, frequento il terzo anno di Liceo Scientifico e tra pochissimi giorni partirò per il mio tanto desiderato anno all'estero. Più precisamente andrò negli Stati Uniti, in una piccolissima città nell'Upper Michigan chiamata Cornell e frequenterò la Escanaba Senior High School nella città di Escanaba abitata da circa 12.000 anime che, rispetto a Cornell, sono veramente un'esagerazione: Cornel ha meno di 1.000 abitanti... in pratica è un paese composto da due vie e un fiume, immerso nei boschi. Stupendo. Mi rendo conto del fatto che molti potrebbero spaventarsi e reagire male a questi numeri. Appena lo comunico a chiunque la risposta, ormai quasi scontata, è: ma chi te lo fa fare? stai a casa? cosa vai a fare in mezzo ai boschi in un posto sperduto che non conosce nessuno?
Ma io di questo posso giurarvi di non essere preoccupata. I miei timori sono altri. Così come lo spirito che devi avere per affrontare questa esperienza ti impone.
Ho deciso di aprire questo Blog essenzialmente per due motivi:
Numero uno: io nei mesi prima di partire o addirittura prima di iscirvermi al programma passavo le ore a leggere blog o guardare video su You Tube caricati da altri Exchange Student dove raccontano la loro esperienz, le loro emozioni, postano filmanti dei luoghi dove sono stati... ho capito subito che anche a me sarebbe piaciuto fare una cosa simile, così i futuri Exchange Student avrebbero potuto sognare e informarsi leggendo quello che IO scrivevo riguardo alla mia esperienza. Ma, nonostante tutto, non mi piace particolarmente stare al centro dell'attenzione quindi ho deciso subito che un canale You Tube dove avrei pubblicato Vlog o video simili non sarebbe stato adatto per me e per la mia personalità (anche perchè, diciamocelo, parlare in una stanza da sola davanti a una videocamera è una delle cose che ti fa sentire più stupida e imbarazzata...); così ho deciso che un Blog dove la gente poteva conoscermi solo e unicamente leggendo le mie parole o al massimo guardando le mie fotografie sarebbe stato l'ideale!
Numero due: mi piace pensare che quando tutto questo sarà finito io potrò comunque conservare un ricordo delle mie emozioni ed esperienze solo e unicamente leggendo queste pagine.
Quindi si, l'idea di aprire un Blog mi piace. Spero di avere tempo, voglia e capacità per portare avanti questo progetto. Non vedo l'ora di scoprire dove mi porterà!
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