martedì 23 agosto 2016

ULTIMO GIORNO DI SCUOLA ITALIANA CON SORPRESA


8 giugno 2016. Ultimo giorno di scuola per il Liceo Scientifico G.B. Grassi. Fine di un altro anno scolastico e inizio delle tanto desiderate vacanza estive, ma non per me. Devo ammettere che quel giorno mi sentivo un po' triste: ero consapevole che per l'ultima volta avrei visto le persone, le aule e i professori che tanto avevo amato e odiato allo stesso tempo. Pensavo: "cavolo, io tornerò in questa scuola in quinta, l'anno della maturità, il mio ultimo anno... ". Quindi era comprensibile che fossi un pochino triste e agitata.


L'ultima campanella sarebbe suonata alle undici e dopo tutto l'istituto, insieme a quelli vicini, si sarebbe riversato nel parco vicino per festeggiare la fine delle lezioni e l'inizio dell'estate.
Proprio mentre iniziava la campanella che indicava l'inizio dell'ultima ora e noi stavamo organizzandoci per festeggiare e mangiare tutti insieme, ricevo un messaggio da mia mamma:

Sara sto male! Mi ha chiamato Maddalena di STS, è arrivata la richiesta, località Michigan (faccine alla urlo di Munch) Cornell, mamma di 38, papà di 46, due fratelli:un maschio di 7 e una ragazza di 16. Se vuoi chiamami dopo.
Potete solo immaginare le mie emozioni in quel momento. Dopo aver capito che mia mamma non stava morendo veramente ma aveva solo utilizzato un (pessimo) modo di dire per iniziare il suo messaggio, mi sono fiondata (letteralmente!) senza dir nulla a nessuno fuori dalla classe in attesa di un posto appartato in cui poterla chiamare. Ho deciso che il pianerottolo delle scale sarebbe stato perfetto cosi, per niente preoccupata di del fatto che chiunque mi passasse di fianco potesse sentirmi e guardarmi male (e vi assicuro che le rampe di scale, l'ultimo giorno di scola, l'ultima ora, sono abbastanza affollate perchè nessuno è nella propria classe!), ho richiamato mia mamma per avere maggiori informazioni. Non riuscivo a stare ferma e a contenermi: ero troppo emozionata! Continuavo a fare domande e a camminare avanti indietro per quei tre brevissimi metri. Avevo la tentazione di dire a chiunque passasse di fianco: Ehi! Lo sai che andrò in Michigan! HO UNA FAMIGLIA ANCHE IOOOO!! Nel frattempo parlavo con mia mamma in lacrime al telefono che mi riportava alla realtà dicendomi cose del tipo: Sara ma in Michigan? Come farai tu? Sai quanto freddo fa! Tu dormi ancora con il pigiama in pile a casa [pultroppo non scherzava...]. A me in quel momento non me ne poteva fregare di meno! Ero veramente felicissima nonostante non avessi ancora visto una foto o letto l'Application e l'unica cosa che sapevo di questa famiglia era che erano in quattro.
Dopo aver chiuso la telefonata ho semplicemente seguito il mio istinto primario: dovevo scaricare tutta quell'euforia che aveva preso il posto della tristezza e malinconia dell'ultimo giorno di scuola. Così sono andata in bagno, fortunatamente non c'era nessuno, solo due miei compagni di classe sono entrati dopo e mi hanno guardato malissimo perchè stavo saltando e mi stavo agitando come una matta! Dovevo sfogarmi e quello è l'unico modo ce mi era venuto in mente. Dopo aver finito e trattenuto un minimo di euforia mi sono precipitata in classe: il passo successivo era ovvio. Dirlo a tutti. Così come una macchinetta, continuavo a dire sempre le stesse cose a tutti quelli che vedevo e che erano nella mia classe.
A dieci minuti dal suono della campanella tutta la scuola si è radunata nell'atrio in attesa del tanto desiderato suono. Io mi trovavo al primo piano, affacciata su un balconcino che dava sull'atrio e dal quale si poteva vedere tutta la folla ammassata davanti alle porte. E così tra la folla cerco di scrutare la mia amica Martina (che partirà per sei mesi in Australia a Gennaio) per darle la notizia-bomba. Quando finalmente la localizzo tra quel marasma le urlo tutto. Naturalmente ho dovuto ripetere tutto un paio di volte prima che capisse.
Poi ecco che parte il conto alla rovescia...
10, 9, 8, 7, 6.......
.........3,2,1 .....!!
La massa di gente inizia a urlare e a uscire dall'edificio, qualcuno ha aperto un paio di bottiglie di spumante e le spruzza su tutti, dall'alto lanciano coriandoli e tutti urlano.
La scuola è finita.
Ci rivediamo in Quinta carissimo Liceo.
Guardo le mie compagne di classe ed esclamo "Michigaaaaaaaan!", acquistando sempre più consapevolezza di quello che mi aspettava, perchè finalmente ora avevo una casa, una destinazione, una meta. E così inizia il conto alla rovescia in attesa del 26 agosto.




(Da questo post si viene a conoscenza della felicità dei liceali alla fine della scuola, alla liberazione dell'inferno e alla libertà di aver finalmente finito di studiare per quell'anno!)

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