lunedì 22 agosto 2016

COLLOQUIO DI SELEZIONE E APPLICATION




Dopo aver sbagliato tutte le risposte del facile test (perchè a tutti sembra sia andato male anche se poi scopri di aver fatto solo un paio di errori), dopo aver parlato un imbarazzantissimo inglese con la psicologa, probabilmente dicendo frasi che non stanno ne in cielo ne in terra, prive di senso grammaticale e logico, dopo aver interpretato e risposto a qualsiasi domanda, improvvisando la risposta sul momento (perchè nessuno è pronto a rispondere a domande come "qual è la tua paura più grande? Elenca cinque tuoi pregi e cinque tuoi difetti. Cosa faresti se dovessi capitare in una famiglia in una famiglia particolarmente credente o omosessuale? Perchè vorresti partire? Sei uno che sente facilmente nostalgia di casa?") ....



Ecco la tanta desiderata email. Quando finalmente ti rendi conto di aver fatto il primo passo. E ora, ripensandoci qualche giorno prima della partenza, sembra essere passata una vita dal giorno in cui finalmente hai letto quelle parole, dal giorno in cui hai iniziato a prendere consapevolezza di quello che stavi facendo; ma solo ora capisci quanta strada hai percorso da quel momento. Prima tutto sembrava così lontano così sfocato, così irrealizzabile. L'idea che la tua partenza non sarebbe potuta avvenire prima di sei mesi ti rendeva impaziente ma allo stesso tempo tranquillo. Quasi come quel momento fosse lontanissimo; e se da un lato sbuffavi all'idea di dover aspettare ancora sei mesi o più, dall'altro ti rendevi sempre più conto che il tempo diventava sempre più prezioso e sempre più veloce.
Probabilmente quando ti iscrivi e decidi di passare un'anno all'estero non sei ancora del tutto consapevole di quel che stai facendo. Non per motivi particolari, ma semplicemente perchè nessuno, per natura lo può essere. Due anni prima inizi a desideralo fortemente, poi comunichi le tue intenzioni ai tuoi genitori, quando scegli l'associazione con cui partire è solo novembre, quasi un anno prima della tua effettiva partenza. Insomma, prestissimo. E per di più senza sapere dove andrai. Quello che realizzi è solo un avvenimento molto futuro. Ma con il passare del tempo, dei mesi e man mano che inizi a compilare tutti i documenti richiesti e a partecipare a tutte le riunioni organizzate diventi sempre più consapevole. E quando ti arriva questa mail.... inizi letteralmente a sognare ad occhi aperti! Ti documenti su tutto, su qualsiasi essere vivente abbia fatto la tua stessa esperienza e ne abbia lasciato qualche traccia su Youtube, o scrivendo su qualche Blog. Inizi a guardare costantemente i profili dei ragazzi che sono già partiti, sperando che pubblichino al più presto una nuova foto o un nuovo post su qualche social. Insomma diventi un vero e proprio stalker!
Ma poi ti assale l'ansia. O meglio: le associazioni ti fanno venire l'ansia perchè arriva il momento di compilare la tanto temuta APPLICATION.
Per chiunque non lo sapesse, l'Application è il momento più temuto da ogni Exchange Student prima della partenza e consiste in una serie di documenti da raccogliere e da compilare; questi documenti saranno poi quelli che verranno letti e analizzati dalle varie famiglie ospitanti e consistono: oltre che in una serie di certificati medici ed elenchi dei vaccini effettuati, in foto della tua casa, dei luoghi che frequenti, ritraenti i tuoi amici o famigliari, oppure te stesso mentre fai qualcosa che tu piace, la lettera di raccomandazione di uno dei tuoi professori, tutte le tue valutazioni scolastiche, i dati del tuo passaporto, i documenti sulla tua nascita raccolti nell'ufficio anagrafe, la tua lettera di presentazione e quella che i tuoi genitori scrivono per presentati e chi più ne ha più ne metta....
Credo (o, almeno, per me è stato così) che tutti siano spaventati e vogliano prendersi del tempo per compilare il tutto in modo preciso e rigoroso. Per me è stato impossibile compilare tutto in orario, tra impegni scolastici e cose varie, ho inviato la mia Application un paio di giorni dopo la scadenza (con il permesso dell'associazione, ovviamente).
Il fatto è che ci tenevo veramente molto a compilarla bene, a scegliere le foto giuste e a scrivere la migliore lettera di presentazione che qualsiasi americano avesse mai letto finora. Un po' perchè mi piace fare le cose bene; ma soprattutto perchè l'idea che tutto quello che avrei fatto il prossimo anno, gli amici che avrei incontrato, la scuola che avrei frequentato, i paesi e i paesaggi che avrei visto e visitato sarebbero dipesi unicamente da quella stupidissima Application mi spaventava un sacco. Quando sai che una famiglia piuttosto che un'altra ti sceglie (e sceglie proprio te!) per il modo in cui ti sei presentato e in cui gli altri hanno presentato te in quei foglia ti senti quasi obbligato a fare tutto alla perfezione. Poi i giochi sono fatti, tu hai fatto la tua parte. Dopo aver inviato l'Application non puoi fare altro che aspettare.... E l'attesa è molto lunga, ti fa persino dimenticare che devi partire....
La mia attesa è durata fino all' 8 giugno, quando finalmente dopo mesi di attesa e trepidazione, ho ricevuto la mia Host-family!


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